IL NUOVO PROGRAMMA DI ACROSS DUO

Venerdì 22 luglio nello splendido scenario del parco di villa Gavotti, Albisola Marina ore 21.15, L’ACROSS DUO presenterà il nuovo programma, in debutto ufficiale, dal titolo “VivaldInJazz”. Enrico Pesce si cimenta su musiche di Vivaldi – appena “incassato” il grande successo della colonna sonora di “Un posto sicuro” – e nell’interpretazione del tutto inedita delle Quattro Stagioni del grande veneziano. L’ACROSS DUO è formato da Claudio Gilio, viola, ed Enrico Pesce, pianoforte.

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Il linguaggio del duo savonese è di “frontiera”, placidamente poggiato su più linguaggi che certamente si riferiscono al mondo colto ma che, ancor più fermamente, prediligono gli stili più “contaminati” del Jazz, del Pop …insomma quelli appartenenti al mondo Crossover. Ecco, allora, che i quattro concerti di Vivaldi diventano altro, qualcosa che appartiene maggiormente a noi, viaggiatori della contemporaneità, diventano un mondo fatto di pensieri profondi: una strada anzi un sentiero complicato, come lo è la vita, diventano, infatti, proprio la metafora dell’esistenza umana. Ogni concerto è preceduto da quadri scritti appositamente da Enrico Pesce i quali introducono la Primavera, l’Estate, l’Autunno e l’Inverno e sono tematicamente connessi tra loro. All’interno dei quattro brevi episodi vengono raccontate le fondamentali tappe della vita umana: la nascita, la crescita, la vecchiaia e la morte. Il quarto quadro si conclude, significativamente, con le stesse note del primo, in una sorta di struttura circolare, foriera, forse, di un messaggio ottimista di rinascita e rinnovamento perenne.

I tre tempi dei quattro concerti sono, com’è ovvio, completamente riscritti. Dei capolavori originali rimangono solo i temi portanti. Per il resto, nel progetto di Across Duo, c’è spazio a tanta invenzione. Nei primi tempi il tema principale si fonde a un brano del nostro tempo, rispettivamente legato alla stagione che si sta via via raccontando. I secondi movimenti mantengono la linea melodica originale, eseguita integralmente dalla viola, sulla quale viene disegnata dal pianoforte una nuova trama armonica, così avulsa dal contesto originario da far apparire “lunare” ognuno dei movimenti centrali dei concerti. È proprio nei secondi episodi che si cerca di entrare con maggior peso drammatico nella filosofia esistenzialista dell’uomo. I terzi movimenti si liberano dagli schemi e dalle “contaminazioni” con altri temi per lasciare sfogo agli episodi più virtuosistici, a tratti funambolici, dei due strumentisti.